Con lo sviluppo che ha avuto l’algoritmo di Google negli ultimi anni, evitare penalizzazioni SEO on-site e off-site è diventato sempre più complicato.
Le penalizzazioni che un sito può subire a causa di comportamenti ritenuti scorretti da parte dell’algoritmo di Google sono numerose e spesso poco conosciute. Ma i crawler dei motori di ricerca vanno a caccia di precisi atteggiamenti che, se distinti, è possibile evitare per non andare incontro a peggioramenti del ranking del tuo sito web.
6 consigli per non rischiare penalizzazioni on-site di Google
I fattori che influenzano la SEO on-site, cioè le tecniche di ottimizzazione di un sito web, possono essere utilizzati a proprio favore per non incorrere nell’ira dei crawler. Sfruttando questi 6 suggerimenti come guida, potrai riuscire ad evitare penalizzazioni SEO on-site da parte di Google.
1. Scrivi contenuti di alta qualità
A differenza di quanto avveniva in passato, gli aggiornamenti dell’algoritmo di Google degli ultimi anni si sono concentrati fortemente sul contenuto dei siti web piuttosto che su fattori di forma.
Dall’aggiornamento denominato Panda (2011) in poi, Google ha quindi iniziato ad assegnare ai siti web un punteggio di qualità dei contenuti, che influenza severamente il posizionamento e permette agli utenti di visualizzare tra i risultati di ricerca solo pagine con contenuti utili e rilevanti. Il Panda Update è stato proprio introdotto per punire la cosiddette content farm, cioè quei siti che con grandi quantità di contenuti senza qualità, utilizzati per attirare più traffico possibile e sfruttarlo economicamente tramite gli annunci pubblicitari.
Concentrandoti quindi sulla produzione di materiale originale che aiuti i lettori a soddisfare i bisogni manifestati con la query di ricerca digitata su Google Search, non avrai problemi di penalizzazione.
2. Usa l’UX per scongiurare penalizzazioni SEO on-site di Google
Il web, come saprai, pullula di pubblicità di ogni tipo. Sempre più spesso, aprire un sito per leggerne il contenuto è una vera e proprio sfida. Ecco perché Google, altre al contenuto, per il posizionamento SEO tiene in forte considerazione anche l’esperienza utente (UX).
Cerca quindi di evitare troppa pubblicità o popup invadenti, che possono non solo complicare la normale navigazione sul tuo sito web, ma anche procurarti dei guai seri dal punto di vista del ranking.
In particolar modo Google penalizza le pubblicità a schermo intero, che coprono la visuale dell’intero sito su cui sono posizionate, e le pubblicità above the fold, cioè quelle inserite nella parte superiore del sito e che vengono mostrate ai visitatori immediatamente, senza necessità di scroll della pagina.
3. Non esagerare con le keywords
Come è noto, una delle regole di SEO copywriting è la ripetizione, all’interno del testo, della keyword per la quale si vuole posizionare il contenuto scritto. Tuttavia la già citata evoluzione degli algoritmi ha fatto in modo che Google ora riesca a riconoscere un utilizzo esagerato e forzato delle parole chiavi (keyword stuffing). Cerca dunque di non abusare dell’utilizzo delle keywords per provare a forzare l’algoritmo o il tuo sito web potrebbe essere penalizzato dai motori di ricerca.
Inoltre potrebbe essere penalizzato l’abuso di qualsiasi strumento usato per mettere in evidenza le parole chiave all’interno del sito web. Si stima infatti che, con l’introduzione del Penguin Update (2012), Google abbia penalizzato di oltre il 90% i siti web che utilizzavano questa pratica. Evitare un uso sproporzionato di grassetti e corsivi per le keywords può metterti al sicuro da eventuali sanzioni del famigerato algoritmo.
4. Valuta bene i link in uscita
Ad influenzare il posizionamento sui motori di ricerca non sono solo i link in entrata, come si pensa comunemente, ma anche i link in uscita. Un collegamento in uscita, cioè un link proveniente dal nostro sito e diretto ad un altro, potrebbe causare una penalizzazione, se destinato verso siti web ritenuti nocivi da Google. Prima di inserire un link, quindi, controlla sempre la qualità dei contenuti del sito da collegare.
Attenzione anche a non inserire in maniera eccessiva i nofollow in uscita per cercare di impedire a Google di seguire i link e di dargli un peso nel posizionamento. I motori di ricerca potrebbero ritenere che tu stia cercando di forzare il PageRank e penalizzarti.
5. Evita penalizzazioni SEO on-site di Google assecondando l’algoritmo
Ricordati di non cercare mai di ingannare l’algoritmo tramite tecniche manipolative come il Doorway o il Cloaking. Questi tentativi di raggiro non vengono per nulla graditi da Google, tanto da considerarli non soltanto dei fattori di penalizzazione ma in alcuni casi addirittura motivo di de-indicizzazione del sito web che ne abusa.
Queste pratiche, molto rischiose e fortemente sconsigliate dallo stesso Google, sono dunque da evitare a tutti i costi. La regola generale è sempre quella di non giocare sporco, la spontaneità paga.
6. Controlla l’IP del tuo server
L’ultimo consiglio da seguire per evitare penalizzazioni SEO on-site da parte di Google è quello di controllare periodicamente che l’indirizzo IP del proprio server sia ritenuto pulito. Se l’indirizzo IP del server dove è allocato il tuo sito web viene segnalato come spam, i motori di ricerca potrebbero penalizzare tutti i siti ospitati su quello stesso server.
Un buon modo per mantenere il tuo sito web incensurato ed evitare che nessun sito di terzi inserito in una black list possa influenzare negativamente il tuo stesso indirizzo IP, è passare all’IP dedicato. Con l’IP dedicato puoi proteggere la reputazione del tuo sito web utilizzando un indirizzo IP personale ed esclusivo.
L’IP dedicato può essere attivato su tutti i piani di hosting Netsons, mentre i piani di Cloud Hosting hanno addirittura già l’IP dedicato impostato di default.