Intorno a WordPress ruota un ecosistema molto vasto di plugin che estendono questo CMS per accrescerne le funzionalità, talvolta non senza problemi. Può accadere, infatti, che a volte un malfunzionamento in un plugin possa compromettere l’intero sito su cui opera WordPress.
Lo scopo di questa breve guida è quello di illustrare alcune strategie per la risoluzione di tali casistiche.
Come scegliere i plugin per evitare problemi con WordPress
I plugin installabili in WordPress provengono solitamente da due fonti principali:
- La repository ufficiale di WordPress
- Venditori di terze parti.
Il punto cruciale non sta tanto nella differenza tra plugin free e plugin a pagamento, come normalmente si crede, quanto piuttosto nella loro affidabilità. Per essere affidabile un plugin deve rispondere ad alcuni requisiti:
- gli aggiornamenti devono essere rilasciati con una frequenza tale da venire incontro sia alla risoluzione di bug interni sia agli aggiornamenti di WordPress stesso;
- lo sviluppatore deve fornire sempre assistenza agli utenti;
- le richieste di assistenza devono poter trovare risposta in tempi ragionevoli;
- lo sviluppatore deve permettere agli utenti di segnalare eventuali malfunzionamenti ed esprimere la loro valutazione sulla qualità del plugin;
- lo sviluppatore non dovrebbe mai chiedere all’utente l’accesso alla sua installazione di WordPress per la risoluzione di eventuali problemi. Se è vero che l’utente potrà cambiare le sue credenziali in seguito, infatti, è altrettanto vero che lo sviluppatore potrà visionare dati sensibili nella sezione di amministrazione di WordPress.
Il primo criterio di scelta è dunque l’affidabilità. Il secondo criterio di scelta è la reputazione di un plugin. Tale criterio tiene conto dell’affidabilità, delle valutazioni degli utenti, del numero di installazioni e della approvazione da parte della comunità degli sviluppatori di WordPress.
Come funziona realmente un plugin
I meno esperti spesso si affidano ciecamente al funzionamento dei plugin dei vari CMS, senza interrogarsi minimamente su quali modifiche questi andranno ad apportare realmente al proprio sito web. Tuttavia è sempre meglio essere a conoscenza degli interventi che i plugin compiranno una volta installati e attivati.
Quando un plugin viene attivato nell’interfaccia di amministrazione di un sito web creato in WordPress , tale plugin può:
- creare nuove tabelle ausiliarie nel database;
- creare nuove routine nel flusso di WordPress;
- creare nuovi shortcode;
- creare nuovi tipi di post (custom post type);
- creare nuove tassonomie;
- creare nuove pagine di amministrazione;
- creare nuovi campi nella sezione di editing dei post, delle pagine e delle tassonomie;
- agire sulla Libreria Media;
- inserire nuovi file CSS e JavaScript nel frontend e nel backend del sito;
- creare nuove action e filtri nel flusso di WordPress.
Non tutti i plugin ovviamente eseguono tutte queste operazioni. Ad esempio un plugin che aggiunge i pulsanti di condivisione sui social può semplicemente creare uno shortcode e aggiungere file CSS e JavaScript al frontend, mentre un plugin complesso come WooCommerce compie molte più operazioni.
Tipi di problemi causati dai plugin di WordPress
Il punto importante da tenere a mente è che più è complesso un plugin, più è probabile che in futuro potrebbero verificarsi dei malfunzionamenti.
Errori PHP
Il primo (e più grave) problema che può essere causato da un plugin riguarda gli errori PHP. Se si tratta di Warning
, potresti vedere nel tuo frontend o backend delle lunghe stringhe contenenti l’errore, solitamente in cima alla pagina. Se si tratta invece di un Fatal Error
, il web server restituirà un errore HTTP 500 e apparirà una pagina completamente vuota, il famigerato “White screen of death”.
Errori logici
Il secondo problema, meno grave, è costituito dagli errori logici. Supponiamo di aver installato un plugin per WooCommerce per il calcolo delle spese di spedizione in base a dei criteri personalizzati non offerti nativamente da WooCommerce. Quando visualizziamo il carrello scopriamo, però, che il calcolo è errato. Questo errore non è sintattico, quanto piuttosto di logica del codice scritto per implementare la funzionalità richiesta.
Errori di design e di interazione
Il terzo problema riguarda il codice CSS e JavaScript, ed è un errore di design e di interazione. Una delle operazioni svolte da un plugin potrebbe essere quella di inserire una sua copia di jQuery, generando un doppio richiamo della libreria che produce errori in tutto il codice JavaScript. Oppure il codice CSS del plugin potrebbe sovrascrivere gli stili del tuo tema, provocando delle anomalie nella visualizzazione.
Affrontare eventuali problemi dei plugin di WordPress
Una volta scoperto il malfunzionamento, occorre riuscire a capire da dove questo proviene e come poter rimediare. Si può procedere seguendo questi pochi passaggi:
- Per escludere che il problema non derivi dal tema in uso, disabilitalo e imposta quello predefinito di WordPress.;
- Se il problema persiste, disabilita tutti i plugin;
- Ora riabilita un plugin alla volta finché non individui quello responsabile dell’errore;
- Disabilita il plugin che causa l’errore;
- Invia una richiesta di supporto allo sviluppatore del plugin, inserendo le specifiche dell’errore e i dettagli tecnici della nostra installazione.
Conclusione
Abbiamo visto come il sempre più grande numero di plugin di WordPress disponibili sul mercato aumenta la probabilità di incorrere in problemi con il nostro sito web. Ora che anche tu sai che questi sono quasi sempre riconducibili a cause note, puoi risolverli in pochi, veloci step.